Al Piccolo Teatro Grassi sta andando in scena "Darwin inconsolabile (un pezzo per anime in pena)", e noi - naturalmente - non c'è lo siamo fatti scappare!
Forse perché noi giovani siamo considerati - e spesso è vero - come delle "Anime in pena", che cerchiamo di capire cosa ne sarà di noi a breve, con la consapevolezza sempre più alta che dovremo cavarcela da soli.
"Darwin inconsolabile" trasmette decisamente questa angoscia dell'esistenza giovanile grazie alla scrittura e regia di Lucia Calamaro.
La trama è semplice, e lo spettatore se ne può immedesimare da subito: tre figli assenti e un’anziana madre che, per ritrovare la loro attenzione, decide di fingersi morta. Questo sconvolge gli equilibri della famiglia, e permette alla vicenda di farci conoscere sempre più a fondo le psiche dei diversi personaggi, entrando nelle dinamiche familiari senza
sforzo - dinamiche che di solito sembrano molto complesse dall'esterno. Il sottotesto infatti cela dietro una lucida e ironica riflessione sulle relazioni affettive, un monito alla cura del futuro dell’umanità tutta e del pianeta che la ospita.
Della madre (Maria Grazia Sughi), che potrebbe essere una semplice donna anziana a cui mancano i propri figli, si scopre il passato da artista performativa e sessantottina. Ci sono poi Simona (interpretata da Simona Senzacqua), la figlia maggiore, ostetrica, schiacciata dalla preoccupazione per le nuove generazioni, che si rivela molto ambientalista ma tremendamente imbranata; Riccardo (interpretato da Riccardo Goretti), un figlio maestro elementare, buonissimo, che in realtà è estremamente permaloso e insoddisfatto; e, infine, Gioia (Gioia Salvatori), una figlia in totale simbiosi con la madre e anche lei artista, che si sente più vicina al mondo vegetale che a quello animale.
"In "Darwin inconsolabile" non è soltanto una storia ironica e profonda sulle relazioni umane, ma è anche «la metafora della situazione in cui si trova il nostro pianeta" – spiega Lucia Calamaro –. Maria Grazia è la Madre-Terra che cerca in ogni modo di avvertirci riguardo ai problemi che noi umani stiamo creando proprio a causa della nostra sinecura: la Terra ci dice “sto morendo”, di modo che noi ci diamo una regolata. È come una mamma priva di coccole e, nella mia fantasia, inscena la sua malattia terminale per allertarci, per chiederci aiuto».
Uno spettacolo movimentato, energico, con tematiche complesse e importanti - tra relazioni familiari e crisi climatica - che vede in scena 4 personaggi che interagiscono tra loro in modo comico e spiritoso, e allo stesso tempo si creano dei momenti singoli, come se lo spettacolo, solo per quel momento, diventa un personale monologo.
Per tutte le informazioni e le curiosità potete visitare il sito del Piccolo Teatro, mentre noi... Ci vediamo a Teatro!
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(un pezzo per anime in pena)